GLI ELEFANTI VOLANTI - India

GLI ELEFANTI VOLANTI - India

Molto tempo fa, i cieli erano tutti solcati dai voli degli elefanti.
Troppo pesanti per le ali che portavano, qualche volta cadevano giù, spaventando gli altri animali e disturbando gli asceti che, seduti su una pelle di tigre e cosparsi di cenere, stavano concentrati nella meditazione.
Uno di questi, infuriato per essere stato interrotto nel mezzo di un difficile esercizio yoga, ordinò loro di smettere di volare.
Gli elefanti allora decisero di scegliersi una dimora definitiva.
Un branco molto numeroso si stabilì a nord, vicino alle sorgenti del Gange.
Avendo accettato l’ordine dell’asceta di rinunciare alle loro ali, ne raccolsero migliaia e le accumularono lì accanto.
In inverno cadde la neve che ricoprì il grande mucchio di ali: nacque così la catena dell’Himalaya.
Un branco di elefanti blu atterrò invece nell’oceano indiano.
Lì i pachidermi persero le ali e si trasformarono in balene: gli elefanti senza proboscide che vivono nel mare.
Un altro branco di elefanti atterrò invece nel Gange e si trasformò in delfini d’acqua dolce: gli elefanti senza proboscide dei fiumi indiani.
Un ultimo branco decise di conservare le ali, ma acconsentì a non posarsi mai più sulla terra.
Ancora oggi, quando questi elefanti vanno a dormire, si radunano sempre nello stesso punto del cielo e sognano con un occhio aperto.
Le stelle che si vedono brillare in cielo sono infatti gli occhi degli elefanti volanti che, anche di notte, preferiscono tenerne aperto uno per vegliare su di noi e, intanto, assicurarsi di non cadere giù.

[fiaba tratta da “Il grande libro delle rinascite – racconti e fiabe dall’india” di Luigi Dal Cin, Franco Panini Ragazzi]

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